Clausole vessatorie sui biglietti di 9 club della Serie A accertate dall’Antitrust, U.Di.Con: “Segnalazioni fatte in tempi non sospetti”
Roma, 13/11/2020 – “E’ stato accertato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la presenza di clausole vessatorie nell’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita di nove società di calcio di Serie A – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – nello specifico non venivano riconosciuti i diritti dei consumatori a richiedere i rimborsi dei biglietti o degli abbonamenti stessi. Tutte le società coinvolte, Atalanta, Cagliari, Genoa, Inter, Lazio, Milan, Juventus, Roma e Udinese, sono state contattate da noi con una richiesta di spiegazioni e di adeguamento dei loro processi d’acquisto al codice del consumo. Alcune società hanno risposto subito ed adeguato immediatamente ciò che avevano tralasciato a livello consumeristico – continua Nesci – altre hanno totalmente ignorato la nostra comunicazione. Nello specifico Inter, Udinese e Genoa ci hanno risposto con un’apertura di dialogo, la Juventus ci ha risposto in maniera formale, la Lazio ci comunica che non esistevano vizi all’interno dei loro processi d’acquisto, così come il Cagliari che rispondeva però in maniera abbastanza stizzita addirittura diffidandoci da ulteriori comunicazioni che possano ledere l’immagine della società. Oggi – conclude Nesci – quanto riscontrato dall’Antitrust non fa che confermare il lavoro fatto dalla nostra associazione, che a tutela degli utenti ha voluto subito effettuare un pressing alto per risolvere quello che è un vero e proprio abbaglio nelle condotte di queste società e che altro non fa che vessare da anni i consumatori”.
Elezioni regionali, Fdi: «Candidatura si decide a Roma ma pronti a fare il nome di Wanda Ferro»
Seppure in un clima di totale incertezza dovuto all’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus che rende ancora indecifrabile il percorso che dovrebbe portare la Calabria al voto dopo la morte di Jole Santelli e la reggenza passata al vice Nino Spirlì, i partiti provano a riorganizzarsi. Fdi ha riunito il direttivo regionale per fare il punto della situazione e su un obiettivo sono stati tutti concordi: tornare al voto il prima possibile per dare un esecutivo forte alla Calabria.
«Purtroppo la scomparsa prematura della presidente Jole Santelli è stato un colpo inaspettato e che ancora stiamo assorbendo – il commento del commissario provinciale del partito a Reggio Calabria Denis Nesci -ma bisogna necessariamente andare avanti e la Calabria ha la necessità di avere un governo funzionale. Come Fdi abbiamo attivato la macchina dell’organizzazione per le prossime regionali su tutto il territorio regionale. In provincia di Reggio Calabria stiamo crescendo in maniera esponenziale e siamo pronti ad affrontare un battaglia che si annuncia complicata e che speriamo la curva epidemiologica ci consenta di farlo».
Sul percorso da seguire per arrivare all’individuazione del candidato governatore e alla composizione delle liste Denis Nesci si è espresso così
«Sarà una partita che, come quelle più importanti, sarà gestita a Roma dal tavolo dei tre leader del centrodestra che presto si riuniranno per definire il percorso per la Calabria. Fdi eventualmente è pronto ad esprimere la propria candidatura».
Ed inevitabilmente questa possibilità porta dritta al nome del commissario regionale Wanda Ferro. «Penso che sia una donna che non ha bisogno di presentazioni – il commento di Nesci – una parlamentare che ha dimostrato di sapere amministrare e di avere le qualità necessarie per governare la Calabria. Nel caso in cui dovesse essere Fdi a esprimere il nome del candidato governatore per il centrodestra, Wanda Ferro ha sicuramente ha il profilo ideale».
Il commissario provinciale di Fdi dopo la riunione del direttivo regionale a Lamezia ha preso parte alla manifestazione avuta luogo a Reggio Calabria in sostegno degli imprenditori nuovamente colpiti dalle misure previste dall’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte. «Chiediamo che il governo Conte intervenga subito – ha detto Nesci – l’esecutivo sta gestendo risorse importanti che nessun altro governo ha avuto a disposizione in precedenza e, dunque, chiediamo che ci siano i ristori ma che arrivano subito e non come avvenuto con la cassa integrazione di marzo che in molti casi ancora non è arrivata. Altrimenti saranno in tanti a dover chiudere le saracinesche in maniera definitiva».
Reggio Calabria, Denis Nesci (Fdi): “in piazza e senza bandiere a sostegno degli imprenditori reggini”
“Sosteniamo convintamente chi, in queste ore, si sta mobilitando con compostezza e con ordine, per esprimere il proprio dissenso contro le misure restrittive del Governo. Aderiamo con i rappresentanti dei circoli, senza strumentalizzazioni politiche, alla manifestazione di venerdì 30 ottobre, in Piazza Duomo. Saremo a sostegno degli imprenditori, dei pubblici esercizi, dei commercianti, degli artigiani e delle partite iva di Reggio Calabria. Non condividiamo la scelta di chiudere alle 18.00 le attività che, con scrupolosità, si sono attenute a tutte le indicazioni previste dalle normative nazionali, seguendo rigidamente tutti i protocolli anti contagio, investendo tante risorse di tasca propria”, è quanto scrive in una nota Denis Nesci, Commissario Provinciale di Fratelli d’Italia. “Esprimiamo solidarietà agli imprenditori del settore, i quali, insieme a quelli della cultura e del fitness hanno pagato il prezzo più alto di questo mini-lockdown. Anzi, mi rivolgo a quanti hanno la possibilità, e nel pieno rispetto della prevenzione, di sostenere le attività economiche e di ristorazione. Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio limita gli esercenti che hanno profuso sacrifici e sforzi economici per non essere travolti dalla crisi economica, effetto irreversibile della Pandemia Covid. Consapevole che l’emergenza non vada sottovalutata, soprattutto per l’elevato tasso di contagiosità con il quale si sta manifestando in questo autunno, le restrizioni da semi lockdown potrebbero produrre effetti nefasti per l’economia locale. Al netto dei sostegni economici – indispensabili ovviamente – che il Governo dovrà far pervenire, in termini di sussidi e defiscalizzazioni, il mio appello riguarda l’attività di ristorazione e bar. La chiusura alle 18, è un deterrente per chi con questa attività manda avanti la famiglia. Chiedo a tutti coloro ne abbiano la possibilità, e con uno spirito civico profondo, di usufruire dei servizi da asporto attivati dagli esercizi di ristorazione e dai bar. O magari sfruttare i pranzi per poter dare un respiro ad attività e locali, che altrimenti rischieranno la chiusura. Ovvio è, che occorre senso di responsabilità e una massiccia dose di premura nello spostarsi e nel frequentare i locali che ancora sono aperti e stanno garantendo il loro servizio. Sono convinto che una piccola ancora di salvataggio possa essere rappresentata dai cittadini, noi cittadini. Senza abbassare la guardia – ribadisco – chi è nelle condizioni di poter servirsi di bar e ristoranti, potrebbe effettivamente lasciare in moto quel briciolo di economia reale che resiste, nonostante i divieti, nonostante la paura e nonostante le inibizioni. Mi rivolgo spassionatamente a quanti possano aderire a questa preghiera. Nella speranza che il Governo riveda questo provvedimento, optando per chiusure e limitazioni a settori che non hanno un forte impatto economico, come ce l’hanno quello del food e beverage, auspico un impegno popolare affinché non vengano lasciati soli gli imprenditori della ristorazione e i titolari dei bar”, conclude.
Aumentano i casi Covid in provincia di Reggio Calabria, Nesci (FdI): “Utilizzare anche il laboratorio analisi di Locri per processare i tamponi”
“E’ prematuro parlare di seconda ondata di contagi da Coronavirus, né mi piace farlo, non avendo la pretesa di ergermi allo status di ‘addetto ai lavori’. Di tuttologi ne abbiamo abbastanza!” E’ quanto afferma in una nota il commissario provinciale FdI, Denis Nesci.
“Ma il monito della comunità scientifica – afferma Nesci – va ascoltato e non ignorato. La provincia di Reggio Calabria sta facendo registrare per numero e per contagiosità numeri purtroppo elevati, che destano preoccupazione e agitazione. Evitando di generare allarmismi, è opportuno essere cauti e non abbassare la guardia. Non sono stato tifoso prima, nel pieno dell’emergenza, delle misure di lockdown e non lo sono adesso, che apparentemente il virus si manifesta con una percentuale di asintomaticità abbastanza elevata. Ma questo non può essere letto come un fatto distensivo, anzi deve spingerci ad avere comportamenti più adeguati ad un livello di attenzione massima. So e comprendo cosa vorrebbe dire ricadere nel baratro di chiusure forzate; blocchi e comparti economici crollerebbero, questa volta in maniera irreversibile. Occorre responsabilità e soprattutto buon senso.
Molte le richieste di ‘attenzione’ – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia – che arrivano dai territori della provincia, dovuti a piccoli focolai. L’utilizzo del laboratorio di Locri per processare i tamponi per l’area della Locride, considerato che Reggio è in difficoltà dovendo lavorare tutti i tamponi della provincia, sarebbe appropriato in questa fase proprio perché potrebbe caratterizzarsi come il punto di analisi dell’intero comprensorio. Capisco il panico che può scaturire da situazioni emergenziali, pertanto presso Asp e Regione Calabria mi adopererò affinché non venga abbassata la soglia di attenzione e di premura per i comuni dell’area Metropolitana.
Però rivolgo un appello a tutti i cittadini: nel limite del possibile, è indispensabile evitare assembramenti e attività che possano alimentare la diffusione di possibili contagi. Ancora non è tempo per sentirsi fuori dal tunnel della ‘pandemia’. Con un pizzico di sacrificio e con il dovuto riguardo, potremo vivere la nostra quotidianità senza il terrore del Covid-19”, conclude Nesci.
Restrizioni policy bagagli a mano in aereo, U.Di.Con.: “Bene le misure sanitarie ma senza costi aggiuntivi per i consumatori”
Roma, 26/06/2020 – “Da oggi l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha fornito delle linee guida basate sul Dpcm dell’11 giugno, che prevedono il divieto di portare a bordo degli aerei trolley e borsoni di grandi dimensioni su tutte le compagnie aeree che operano in Italia – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – ai passeggeri è consentito di portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere posizionati sotto il sedile di fronte al posto assegnato. La decisione arriva per ragioni sanitarie non consentendo l’utilizzo delle cappelliere. I bagagli a mano aggiuntivi, ma che fino a ieri era consentito portare a bordo, verranno imbarcati in stiva obbligatoriamente. Questa è sicuramente una decisione che condividiamo in quanto pone in essere delle misure di contenimento atte a contrastare il diffondersi del Covid–19 – continua Nesci – purchè tutte le compagnie aeree pongano in essere i nuovi provvedimenti gratuitamente, senza alcun costo aggiuntivo per i viaggiatori. Su molti siti web delle compagnie non si evince immediatamente se il costo del bagaglio a mano da imbarcare in stiva sia compreso o meno nel costo del biglietto della tariffa base ma, se si procede all’acquisto di un qualsiasi biglietto di una tratta da e per l’Italia si può notare che il bagaglio a mano aggiuntivo è inserito nella tariffa con imbarco prioritario e quindi a pagamento. Ma i viaggiatori che hanno prenotato un volo prima di questa comunicazione dell’Enac per date successive al 26 giugno ad una determinata tariffa, perché adesso dovrebbero pagare un sovrapprezzo per un servizio che, in realtà, avevano già acquistato? Per questo motivo – conclude Nesci – chiediamo alle Autorità competenti di effettuare le adeguate verifiche sulle condotte poste in essere da tutte le compagnie aeree coinvolte”.
Centri odontoiatrici DENTIX, U.Di.Con.: “Abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo per garantire maggiori tutele ai consumatori”
Roma, 22/06/2020 – “A seguito della comunicazione concernente le criticità dei Centri odontoiatrici della catena DENTIX siamo intervenuti immediatamente per cercare di capire come tutelare al meglio tutti quegli utenti che si erano recati presso questi centri prima del lockdown e che, non appena terminato, non hanno avuto modo di poter contattare le cliniche in questione in quanto irreperibili – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – abbiamo provveduto a segnalare le criticità alla società in questione ma le problematiche continuano a persistere. Sono numerosi i pazienti che, ancora ad oggi, non hanno le informazioni necessarie su come proseguire le cure – continua Nesci – la situazione appare aggravata dal decorrere del tempo senza notizie utili e si rincorrono voci concernenti il fallimento della società. La crisi è inaccettabile e per questo motivo abbiamo deciso di chiedere l’istituzione di un tavolo di confronto per porre all’attenzione del Ministero della Salute e del Ministero dello Sviluppo Economico tali le criticità in quanto – conclude Nesci – la situazione travolge il diritto alla salute ed il risparmio dei consumatori alla luce del gran numero di finanziamenti stipulati per fruire delle cure odontoiatriche”.
Voci in bolletta, U.Di.Con.: “Così come sono risultano dannose per gli utenti”
Roma, 18/06/2020 – “Oneri per il trasporto e la gestione del contatore, oneri di sistema, accise iva, canone Rai e chi più ne ha, più ne metta. Questo è quello che un utente viene messo nelle condizioni di leggere non riuscendo a capire realmente quale sia il consumo effettivo per l’energia – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – ciò per altro, non consente all’utente di comprendere a quale tariffa affidarsi, creando numerosi effetti distorsivi. Il nostro obiettivo è quello di lottare per una bolletta chiara e dei dati leggibili, dove chiunque possa capire cosa sta pagando e perché sta pagando quella cifra. Anche perché, non giriamoci attorno, alcune volte gli utenti nella lettura di una bolletta non si riescono neanche ad accorgere della presenza di un errore sistematico – continua Nesci – l’offerta più vantaggiosa deve essere chiara per l’utente che ha intenzione di risparmiare ed invece moltissime persone spendono di più proprio perché non riescono ad avere contezza della tariffa migliore. Penso agli oneri di sistema in materia di energia elettrica, aspetto tra i più controversi per questo tema, ma senza un chiarimento su ciò che rappresentano questi oneri di sistema, il consumatore non avrà mai piena chiarezza. Non sarebbe arrivato il momento di calcolare l’iva solo per la materia energia? Ci siamo battendo da anni su questo, eppure ci ritroviamo sempre al punto di partenza. Possiamo anche parlare della liberalizzazione del mercato, strepitosamente simile all’attesa di Godot. Non tralascerei gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 in tema di Green Economy e sostenibilità dove l’Italia è indietro anni luce e siamo obbligati ad un impegno molto più intenso per raggiungere gli altri Paesi. Piuttosto che aggiungere nuovi oneri per finanziare l’economica “green”, non trarremmo un risultato più significativo con una sostanziosa scontistica nelle bollette dei gestori che utilizzano principalmente questo tipo di energia? Su questo e su tanto altro facciamo sentire non solo la nostra voce – conclude Nesci – ma quella di migliaia di persone che hanno scelto di tutelarsi attraverso le nostre sedi”.
Riscossione cassa integrazione, U.Di.Con.: “Quanto impone Poste ci sembra assurdo” Ingrandisci immagine
Roma, 17/06/2020 – “In questi giorni siamo stati invasi dalle innumerevoli segnalazioni che riguardano l’impossibilità di riscuotere in contanti l’assegno della Cassa integrazione – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – nello specifico i beneficiari si vedono negato dall’Ufficio Postale il diritto alla riscossione in contanti per gli importi superiori a 1.000 euro in quanto Poste richiede l’apertura obbligatoria di un conto corrente postale sul quale effettuare l’accredito. Questa situazione ci sembra totalmente assurda oltre che illegittima in quanto la legge non impone questa modalità di riscossione ai beneficiari e, a maggior ragione, ci sembra impensabile che Poste debba approfittare di questa emergenza per incrementare il suo numero di clienti. Sono innumerevoli i disagi che sta creando Poste con queste modalità di riscossione degli ammortizzatori sociali, sia per coloro i quali sono già titolari di un conto corrente postale che hanno interessa ad avere un’immediata liquidità – continua Nesci – sia per tutti coloro che non sono titolari di conto corrente, i quali da un lato sarebbero costretti ad accendere un conto presso Poste Italiane, sebbene potrebbero non essere interessati nel farlo, dall’altro dovrebbero attendere comunque i tempi di apertura conto e di accredito. Già i lavoratori stanno attendendo da troppo tempo quanto gli è dovuto ma ora è inconcepibile richiedere loro ulteriori adempimenti ed attese, che ricordiamo non sono previste dalla legge, per incassare ciò che potrebbero avere in contanti ed in tempo reale. Anche perché per quanto riguarda gli altri tipi di bonifici domiciliati Poste effettua il pagamento in contanti dei medesimi fino ad € 6.000,00, quindi non capiamo dove sta la differenza. Per questo motivo chiediamo a Poste che vengano riconosciuti i diritti di riscuotere in contanti le somme dovute ai lavoratori a titolo di cassa integrazione – conclude Nesci – senza costringerli ad aprire necessariamente un conto presso i loro uffici”.
Rinvio concerti 2021, U.Di.Con.: “Chiediamo più rispetto per gli utenti”
Roma, 11/06/2020 – “Capiamo e ovviamente apprezziamo la riprogrammazione degli eventi con questo anticipo, cosa che permetterà ai consumatori di organizzarsi per godersi uno spettacolo per tempo – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – capiamo meno, invece, come si facciano a riprogrammare due grandi eventi nella stessa data, ponendo gli utenti che hanno acquistato un biglietto per eventi diversi in una sorta di bivio. Parliamo, nello specifico, del concerto di Vasco Rossi a Roma, riprogrammato per il 26 giugno ed il concerto-evento Una, nessuna, Centomila previsto a Campovolo nella stessa data. Quest’ultimo è, per altro, più che un concerto, un grande evento per raccogliere fondi per i centri anti violenza, una tematica molto importante e che ci vede anche protagonisti come associazione di promozione sociale – continua Nesci – in questo modo gli utenti che hanno acquistato entrambi i biglietti, si vedranno costretti a scegliere e se dovessero scegliere per comodità o per altri motivi il concerto di Vasco Rossi, potrebbero chiedere il rimborso per il concerto-evento Una, Nessuna, Centomila, a discapito di una raccolta fondi per una tematica alla quale teniamo molto. Chiediamo che venga ripensata, nella tutela dei consumatori che ovviamente non devono rimetterci neanche un euro, la programmazione di questi eventi – conclude Nesci – per permettere agli utenti in possesso di entrambi i biglietti di non dover scegliere tra i due eventi. Capiamo il momento difficile per il settore e non è certo nostra intenzione creare ulteriori problemi, chiediamo però che nessuno ci debba rimettere, soprattutto quando c’è un così grande impegno contro la violenza sulle donne”.
Ho preso il muro fratellì, U.Di.Con.: “Uno scempio a disposizione di tutti, un dramma per la sicurezza stradale”
Roma, 03/06/2020 – “Chiediamo l’immediata rimozione da tutte le piattaforme del video che in queste settimane ha raggiunto un numero di utenti inimmaginabile – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – quello girato dal rapper 1727 non è un video ma un vero e proprio insulto a tutte le vittime della strada che contiamo quotidianamente in Italia. Devo dire che non potevo immaginare una condivisione tale di questo contenuto che, solo su YouTube, conta quasi un milione di visualizzazioni. Questo è uno scempio in piena regola, che non deve assolutamente essere disponibile alla visione soprattutto dei più piccoli che rischiano di ripetere le gesta di questo personaggio. Come associazione di promozione sociale siamo impegnati costantemente nel divulgare le informazioni più importanti sulla sicurezza stradale – continua Nesci – e tutto il nostro lavoro, che come obiettivo si pone quello di sovvertire le drammatiche percentuali delle vittime di incidenti stradali, rischia di essere vano se poi è questo quello che circola sul web. Auspichiamo la rimozione del video in questione per far sì che questo contenuto non venga più reso disponibile a tutti. La cosa migliore sarebbe proprio farlo scomparire al fine di non renderlo veicolabile in privato, ma già che lo si togliesse dalla disponibilità dei minorenni – conclude Nesci – sarebbe già un passo importante”.