Ecco l’intervista sulle pagine di Libero rilasciata ad Antonio Rapisarda.
“Rovesciare politicamente la piramide per fare del Meridione, dunque dell’Italia, il punto focale della prossima legislatura a Bruxelles. E, ça va sans dire, della prossima Commissione. Ne sono più che convinti gli animatori dell’Ecr Party e della delegazione di Fratelli d’Italia all’Europarlamento: tanto da portare per tre giorni – dall’1 al 3 settembre – autorevoli partner, analisti e membri del governo a «fare Europa» nell’affascinante e mitologico scenario di Scilla, nell’estremo Sud della Calabria. Lo slogan del “cultural weekend” targato Conservatori europei è tutto un programma: «Quando il Sud cresce, cresce l’Italia, cresce l’Europa». Un dispositivo che il partito di Giorgia Meloni ha scelto di attivare proprio dalle rive dello Stretto: a pochi chilometri da dove è prevista la costruzione del Ponte. A sottolinearlo il segretario generale di Ecr e deputato di FdI Antonio Giordano, per il quale il leitmotiv della kermesse sarà proprio la «costruzione di ponti: sociali, culturali, economici e fisici».
L’Italia e con essa le Nazioni del Mediterraneo, insomma, come “Paesi ponte” fra le nuove economie dell’Africa e il resto d’Europa. Di questo e di tanto altro – agricoltura e green Economy, del Belpaese come regione mediterranea più interconnessa, del Ponte come tassello fondamentale per rafforzare la politica europea dei trasporti – se ne discuterà con ospiti internazionali. Folta la delegazione governativa – con i ministri Marina Elvira Calderone, Raffaele Fitto, Francesco Lollobrigida e Nello Musumeci – e quella dei big di Fratelli d’Italia con Giovanni Donzelli, Andrea Delmastro, Chiara Colosimo, Wanda Ferro e i vertici della delegazione a Bruxelles Carlo Fidanza e Nicola Procaccini.
Entusiasta di accoglierli il promotore dell’evento – nonché padrone di casa – Denis Nesci. «Scopo di queste giornate di studio ed elaborazione, per le quali ringrazio il segretario Giordano che ha creduto nell’occasione strategica, è proprio quello di rendere il Sud Italia e la Calabria protagonisti dell’azione politica del futuro», spiega l’eurodeputato a Libero sottolineando come il tema delle «periferie d’Europa dimenticate, non considerate» dalla Commissione Ue sia stato uno degli elementi che ha dilatato i problemi socio-economici e di sicurezza di tutto il Continente. Proprio quest’area, allora, può e deve rappresentare parte significativa della soluzione: «Lo ha spiegato e già messo in pratica Giorgia Meloni con il Piano Mattei: il nostro Sud dovrà rappresentare l’hub energetico di tutta Europa». Un’occasione, per Nesci, da collegare assolutamente con la «missione epocale» del Ponte sullo Stretto e con il rilancio del «motore trainante» di questa porzione d’Italia: l’agricoltura e «i suoi lavoratori: i primi veri, e non ideologici, difensori del “green”». Senza dimenticare, infine, la questione generazionale: «Rilanciare le periferie senza i loro giovani non ha senso: ecco perché la missione politica che ci siamo dati è far uscire i nostri migliori talenti dalla “trappola” del mancato sviluppo che li costringere a lasciare, troppo spesso, le nostre terre. Cambiare l’Europa dunque come abbiamo cambiato l’Italia: rovesciare la piramide è un dovere soprattutto per loro!”.