“La Commissione Europea, in seguito ad una mia interrogazione relativa alla pericolosa indicizzazione delle offerte di telefonia all’inflazione da parte di alcune compagnie telefoniche – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia – ha richiamato i principi di equità ed alla trasparenza, per evitare comportamenti scorretti o illegittimi, lesivi dei diritti dei consumatori. Ma sembrerebbe che alcuni gestori telefonici stiano attivando procedure commerciali lontane da questi principi, facendo riferimento ad ‘adeguamenti annuali dei prezzi’, che di fatto non sono nient’altro che aumenti tariffari automatici legati all’inflazione”. “Se così fosse – conclude Nesci – si tratterebbe di una condotta per nulla “equa e trasparente” e sulla quale le Autorità Garanti dovrebbero fare luce e garantire la tutela degli utenti”.