“Il porto di Gioia Tauro vittima di un pacchetto di misure previsto dal Green Deal europeo” – è quanto dichiara l’eurodeputato Fdi – Ecr Denis Nesci, che aggiunge: “Questi sono i danni incalcolabili dell’ambientalismo ecologico. ‘Fit for 55’ (Pronti per il 55%) si riferisce all’obiettivo dell’Europa di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, e tra le altre misure, prevede una tassa sule emissioni di Co2 per le compagnie di navigazione per tutte le navi con più di 5.000 tonnellate di stazza lorda. Dunque un volume in cui rientrano tutte le grandi navi portacontainer e che rappresentano il cuore commerciale del porto di Gioia Tauro”.
“Provvedimento approvato nel giugno 2022, il cui negoziato è stato licenziato quest’anno – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – con i soli voti contrari di Fratelli d’Italia e Lega, la cui azione di opposizione, denuncia e condanna per questa scelta scellerata, non è bastata ad evitare l’approvazione di uno dei pacchetti della politica ambientale di un’Europa governata da una controversa ‘maggioranza Ursula’.”
“Un pacchetto di misure che va contro il buonsenso, contro la neutralità tecnologica, contro un approccio green economicamente e commercialmente sostenibile, ma soprattutto che rischia di mettere in ginocchio hub infrastrutturali strategici come il Porto di Gioia Tauro. L’intento di Fratelli d’Italia in Europa è quello di combattere l’estremismo ambientale, cercando piuttosto di bilanciare la protezione dell’ambiente con lo sviluppo economico e la sostenibilità sociale. L’auspicio pertanto – conclude Nesci – è che nel 2024 la governance delle istituzioni europee possa cambiare grazie alla spinta propulsiva dell’Italia e dal Governo Meloni”.