“Questa amministrazione, comunale e metropolitana, sta tradendo la
fiducia dei cittadini. Succede da sei anni. Non fa nulla per cambiare
un trend che sta inabissando la città nelle pagine più buie della sua
storia. Leggiamo dichiarazioni del Vice Sindaco Perna, della volontà
di affidarsi ad un eventuale referendum con l’intento di offrire ai
cittadini la possibilità di scegliere quale area dello Stretto
preferirebbero. L’asserimento è ad una fantasmagorica Regione dello
Stretto. Una visione possibilista per teorici dei libri dei sogni e
magari una strada percorribile in un contesto in cui i servizi
essenziali fossero all’altezza della sfida della normalità alla quale
come classe politica siamo chiamati.
Ma siamo talmente distanti da questa situazione che parlare o
ipotizzare un referendum per scegliere un’area dello stretto, risuona
come un annuncio decontestualizzato dalla realtà. Problemi rifiuti,
viabilità, valorizzazione dei borghi periferici, porto di Gioia Tauro,
Zes, enogastronomia locale, area della locride e 106: queste
dovrebbero essere le priorità di Falcomatà, dunque invece di lasciarsi
andare ad acrobazie del pensiero si faccia promotore di proposte e
azioni concrete, limitando le farneticazioni dei suoi assessori.
Piuttosto, qualora si volesse lavorare ad un’identità territoriale, lo
sforzo dovrebbe essere profuso per decentralizzare Reggio Calabria dal
contesto Metropolitano. I comuni della fascia ionica e tirrenica di
fatto, non godono dell’attenzione, degli investimenti e delle risorse
di cui può disporre il Comune capoluogo, generando un gap
politico-istituzionale ma anche culturale e sociale con i territori e
le comunità periferiche. Pertanto, Falcomatà e i suoi assessori
lavorino per armonizzare l’ente Metropolitano rispetto alle reali
esigenze dei 97 comuni della provincia e abbandonino voli pindarici
che – considerati i tanti problemi quotidiani che affliggono i nostri
concittadini – sarebbero in pochi capirebbero!”